Sabato 29 e Domenica 30 maggio 2010, si è svolta in
Calmasino "LA RIEVOCAZIONE STORICA DEL COMBATTIMENTO DI CALMASINO DEL 29 MAGGIO 1848”. Il fatto d'armi, celebrato in altre occasioni (vedi i collegamenti in fondo
pagina),anche se strategico per l'esito della battaglia di Curtatone e Montanara e la presa della fortezza di Peschiera, è scarsamente citato nei libri di storia. La
manifestazione, organizzata in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Bardolino,
oltre alla promozione del territorio, intende evocare gli ideali del risorgimento italiano, in vista del prossimo 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
SABATO 29 MAGGIO 2010
I primi figuranti in divisa, con armamenti leggeri, pezzi di artiglieria, ed equipaggiamenti fedelmente
riprodotti, sono arrivati nelle prime ore del mattino, ed hanno allestito l'accampamento.
La manifestazione ufficiale è iniziata con il canto dell'inno nazionale da parte degli alunni delle
primarie, alla presenza del sindaco e di due reparti (uno asburgico e uno sabaudo) che rendevano l'onore delle armi.
Alle 15.00, nella Sala Civica, è stata aperta la mostra, con l'esposizione di armi, equipaggiamenti e
divise militari, numerose stampe e pitture celebrative dei fatti più significativi del primo risorgimento italiano. Contemporaneamente si è dato avvio all'arruolamento dei volontari; hanno aderito tre nostri concittadini (due gli alpini) che,
indossate le divise e ricevuti i moschetti, hanno subito iniziato l'addestramento formale, protrattosi fin dopo il tramonto.
Per tutto il pomeriggio, calmasinesi, curiosi e turisti in transito hanno potuto ammirare i reparti,
marciare a ranghi serrati, ubbidendo agli ordini impartiti nel gergo militare ottocentesco (gli austriaci, ovviamente, ricevevano gli ordini in tedesco!).
Tutti hanno potuto visitare gli accampamenti, e prendere visione delle condizioni di vita dei soldati del tempo; al calar del sole sono stati accesi i fuochi e, montata la
guardia notturna, i figuranti hanno pernottato in tenda, dormendo sulla paglia; però hanno disertato in massa il "rancio", preferendo mangiare il "risotto al tastasal" e le carni grigliate -
preparate ed offerte dagli alpini - e bere tutti insieme qualche bicchiere di buon vino rosso e chiaretto di Bardolino.
La manifestazione è continuata in Piazza San Michele, dove militari ed ufficiali del BATTAGLIONE
ESTENSE, deposte le armi e le buffetterie, sono tornati in scena con le loro dame, in costume ottocentesco, per proporre danze e balli caratteristici dell'epoca imperiale (quadriglie,
contraddanze, valzer, mazurke, reel, polke), appassionando e coinvolgendo il numeroso pubblico presente.
DOMENICA 30 MAGGIO 2010
La celebrazione è ripresa con lo schieramento dei reparti e l'inaugurazione ufficiale del nuovo
parcheggio, intitolandolo "PIAZZA DEL COMBATTIMENTO".
Al taglio del nastro erano presenti con il Sindaco, i comandanti delle forze dell'ordine, gli
assessori MAURIZIO COMENCINI e LORIS LONARDI; la Sezione era rappresentata dal consigliere MARIO MARTINI. Gli spettatori, già numerosi, hanno potuto assistere alla Messa, e ristorarsi o pranzare
presso gli stand enogastronomici.
Alle 15.00 gli opposti schieramenti erano pronti a fronteggiarsi. Il combattimento è stato riproposto
seguendo fedelmente i resoconti dei comandanti austriaci e piemontesi, riportati nel libro "29 MAGGIO 1848..." di Pio Accordini e Andrea Torresani.
Gli Austriaci, partiti da Piazza del Combattimento, hanno attaccato lungo Via Verona e Via Santa
Margherita, costringendo i Piemontesi, scoperti sul lato sinistro, a difendersi e contrattaccare anche per Via Stazione.
Dopo vicende alterne, scontri ravvicinati corpo a corpo, trattative, scariche di moschetti, recupero
dei finti caduti e feriti , in mezzo ad assordanti ma innocui colpi di cannone, gli attaccanti sono stati costretti a ritirarsi sulle postazioni di partenza.
Ricomposti i ranghi, tutti i gruppi di rievocazione storica, sono sfilati in mezzo al numeroso
pubblico entusiasta e con un'ultima scarica di fucileria, si sono congedati.
La serata si è conclusa con un concerto della Corale Polifonica "FILARMONICA DI BARDOLINO"
tenuto nella Chiesa Parrocchiale San Michele Arcangelo, al quale ha assistito anche il Presidente della Sezione di Verona ILARIO PERARO.
Le osservazioni critiche apparse sul giornale "L'Arena" sono condivisibili e saranno
attentamente valutate, ma nel complesso la "RIEVOCAZIONE STORICA DEL COMBATTIMENTO DI CALMASINO" può essere considerata un successo, nonostante la concomitanza di due eventi che hanno sempre
appassionato i veronesi: l'ultima tappa del "Giro d'Italia" e la "Caprino-Spiazzi".
La realizzazione della manifestazione si è resa possibile
grazie allo sforzo congiunto di più entità operanti sul territorio:
-
la determinazione del segretario PAOLO ZAPOLLA, che ha mobilitato il Gruppo Alpini di Calmasino e la neo costituita
associazione "CALMASIN NEL COR";
-
l'Amministrazione Comunale ed il sindaco IVAN DE BENI che per primo ha creduto nell'iniziativa;
-
l'assessore MAURIZIO COMENCINI, delegato dal Comune, che ha contribuito con un notevole apporto di mezzi
e di idee organizzative; LA POLIZIA MUNICIPALE; I VIGILI DEL FUOCO;
-
I VOLONTARI dell' ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI, della PROTEZIONE CIVILE, della CROCE ROSSA e tanti altri anonimi ALPINI e AMICI che hanno
lavorato nelle due giornate, nei giorni precedenti e poi in quelli successivi per allestire la complessa struttura (Angelo Mancini).
BATTAGLIA NELLE STRADE: RIVIVE L'EROISMO DEL 48'
(riproduzione articolo de "IL CORRIERE DELLA RIVIERA" - giugno 2010, pag. 11)
Battaglia per le strade del paese .Con lampi botti e fuochi d’artificio. La prima guerra d’indipendenza a Calmasio è passata da più di 150
anni. E gli echi di quelle battaglie risorgimentali sembravano ormai flebili. Ma bene ha fatto l’amministrazione comunale retta dal sindaco Ivan De Beni ad appoggiare l’idea di Paolo Zapolla, il
barbiere del paese che in collaborazione con il Grupo Alpini di Calmasino, ha messo in scena il sacrificio e l’eroismo dei calmasinesi in quel fatto d’armi del 1848. Allora tra il Colle dei
Cipressi, la piana di Cavaion e sui colli a ridosso del paese si scontrarono un battaglione di piemontesi contro un distaccamento austriaco che tentava di approvvigionare Peschiera, accerchiata
dalle truppe sabaude.
Mentre il maresciallo Radetzky era impegnato nella sanguinosa battaglia di Curtatone e Montanara poi persa dai toscani, una colonna di circa cinquemila uomini, guidata dal generale Zobel
proveniente da Verona cercava di rompere lo schieramento piemontese composti dal 3° reggimento Brigata Piemonte e da una compagnia di volontari. Tra questi c’erano anche alcuni paesani che poi
col ritorno degli austriaci, dopo la disfatta del luglio successivo a Custoza, si diedero alla macchia nei paesi circostanti. In quella battaglia, visto che lo scontro si trascinò anche nelle
case di Cisano, ma anche Lazise e Pacengo furono coinvolte i piemontesi riuscirono a respingere il nemico. I piemontesi riuscirono nell’impresa di sconfiggere le soverchianti forze nemiche oltre
che all’eroismo dei soldati grazie anche alla possente artiglieria sabauda guidata dal generale Bes. Un’ azione importante decisiva come narra anche il generale Bava, quella dei sabaudi tant’è
che il giorno seguente la fortezza di Peschiera cadde in mano ai piemontesi . Azioni belliche queste che sono state riproposte non per la prima volta, visto che ai primi del 900’ già si ricordava
lo scontro, il 30 maggio scorso con gli opposti schieramenti a darsi battaglia lungo via Verona, fronteggiandosi all’arma bianca in Piazza del Risorgimento per poi assistere alla fuga degli
austriaci lungo via Santa Margherita con la definitiva vittoria dei piemontesi in Piazza del Combattimento”, dove già da sabato era stato preparato l’accampamento dei due eserciti. Circa un
centinaio cli figuranti in uniforme e armamento d’epoca dotati anche di tre batterie di cannoni.
Nella prossima edizione si porterà certamente uno speaker a narrare le gesta dei figuranti che “combattono” le azioni in svolgimento. E
sarebbe quanto mai utile cercare di coinvolgere le autorità consolari austriache magari per lo scambio delle bandiere in segno di pace e fratellanza. Utile sarebbe far rivivere quei tragici
momenti dalle memorie di chi ha vissuto in presa diretta gl ‘istanti della battaglia. Memorie riportate anche nel libro “29 maggio 1848” (Accordini-Torresani) in cui viene descritta in presa
diretta l’azione, con il riconoscimento di un eroico ufficiale austriaco la cui lapide e conservata nel camposanto di Rivoli veronese.
L'evento risorgimentale ha richiamato migliaia i persone e ha creato nei Calmasinesi quel patriottismo sentirsi orgogliosi di vivere in un paese che ha contribuito all’unità d’Italia. La storia
in fin dei conti è come la nostra infanzia e riscoprirla serve per dare un senso di continuità alla nostra esistenza concentrata sul fuggire veloce del tempo.
A ripercorrere quanto hanno fatto i nostri avi la mostra risorgimentale allestita nella sala civica di Calmasino dove erano esposti armi e cimeli di quel periodo storico grazie alla dotazione
fornita dal museo di armi antiche «Fosco Baboni» di Castellucchio. Tra queste era anche un revolver originale di Giuseppe Garibaldi.
Il prossimo anno dopo questa rievocazione coordinata dal consigliere Maurizio Comencini, si confida che la manifestazione possa coinvolgere anche Bardolino. Visto che il paese è stato in quei
giorni de terribile 48’ l’unico del Veronese a opporre le barricate ai piemontesi che poi si diedero a barbaro saccheggio. (A.Tor)